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BRCA: dal “gene Jolie” all’appropriatezza preventiva e predittiva: risvolti medico legali

  • 26 Mar 2022
GRATUITO
Numero crediti assegnati4
Categorie con ECM Medico Chirurgo (Anatomia patologica, Genetica medica, Ginecologia e ostetricia, Medicina generale (medici di famiglia), Medicina legale, Oncologia), Biologo, Infermiere, Ostetrica/o
Categorie professionali Medico chirurgo (partecipazione virtuale) (), Biologo (virtuale), infermiere (virtuale), Ostetrico/a (virtuale)
Numero provider256
Presidente del congressoProf. Giovanni Scambia (Direttore della Scuola Class)
Segreteria ScientificaDott.ssa Vanda Salutari (Responsabile scientifico)
Segreteria organizzativaMolipharma srl

Il corso è accreditato in modalitĂ  residenziale per 80 partecipanti, ma sarĂ  possibile iscriversi anche in modalitĂ  virtuale NON accreditata (100 partecipanti).

Il corso residenziale è accreditato ECM per le seguenti categorie professionali: MEDICO CHIRURGO (Anatomopatologia, Genetica medica, Ginecologia ed Ostetricia, Medicina generale (medici di famiglia), Medicina legale, Oncologia), BIOLOGO, INFERMIERE, OSTETRICO/A

SarĂ  possibile iscriversi all'evento nelle due modalitĂ  residenziale o virtuale, fino ad esaurimento posti.


Razionale Scientifico

In Italia vivono circa 150mila persone con la mutazione di due geni (BRCA 1 e/o BRCA 2), che determina una predisposi-zione a sviluppare alcuni tipi di tumore (in particolare della mammella, ovaio, pancreas e prostata) piu frequentemente rispetto alla popolazione generale. Il rischio di trasmissione dai genitori ai figli delle mutazioni BRCA e del 50%. La mag-gior parte di questi cittadini non sa di essere portatore della mutazione e, quindi, del rischio oncologico correlato, perche i test genetici per individuarla non sono ancora abbastanza diffusi, soprattutto fra le persone sane.Nel 2019, in Italia, so-no stimati 53.500 nuovi casi di carcinoma della mammella, il 5-7% e legato a fattori ereditari, il 25% dei quali riferibile a una mutazione BRCA (936). Di 5.300 nuove diagnosi di tumore dell’ovaio stimate nel 2019 nel nostro Paese, il 15% e ri-conducibile ad alterazioni in questi stessi geni. La prevenzione primaria del carcinoma BRCA correlato in persone sane ma con sospetta familiarita , rappresenta oggi una sfida e un bisogno assistenziale, in quanto non esiste un chiaro modello culturale e organizzativo. La mancata raccomandazione di un test genetico potrebbe tradursi in un cancro che si sarebbe potuto prevenire se il problema genetico fosse stato identificato tempestivamente; tale condizione potrebbe aprire sce-nari medico legali di elevata importanza per i ginecologi, gli oncologi e i medici di base.

Il corso si propone come obiettivo quello si affrontare le tematiche dell’indicazione e accesso al test genetico del BRCA, i percorsi di presa in carico della famiglia delle pazienti con carcinoma ovarico e portatrici della mutazione dei geni BRCA1/2 e gli aspetti medico legali collegati alla mancata prescrizione del test nelle donne potenzialmente a rischio, al fine di indicare possibili linee guida da seguire.